Roma, mangia una pizza al taglio scadente poi spiega come riconoscerla: "È tutto industriale"

Un noto influencer romano ha girato le pizzerie di Roma centro per provare le pizze al taglio peggiori della città «Ecco come riconoscere una pizza al taglio scadente».

In ogni grande città turistica girando per il centro città c'è il rischio di trovare le cosiddette trappole per turisti. Roma non è esime da questa regola. Lo ha dimostrato un noto influencer culinario della Capitale accompagnato da un suo amico esperto di pizze al taglio. I due ragazzi, dopo aver girato per diverse pizzerie romane per fare una scorta di pizze e supplì, si sono fermati ad un tavolo a mangiare. Questi sono i loro consigli.

La pizza al trancio di Roma

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Pizza e supplì romani (fonte Instagram)

La pizza romana è unica. Alcuni la preferiscono addirittura alla pizza napoletana. La differenza tra le due pizze è che la prima è croccante e friabile, mentre la seconda è morbida e ornata di un cornicione. Due ragazzi, in collaborazione con una rivista culinaria, hanno deciso di provare la pizza romana a Roma. Il criterio utilizzato per la scelta delle pizzerie da provare si è basato su locali con recensioni medie in zona turistica.

I due romani hanno scoperto che molte delle pizzerie della loro città non sanno preparare la vera pizza romana, anche se la spacciano per tale ai turisti ignari. La sfida è "Riconosce una pizza al taglio scadente con un morso". Sul vassoio ci sono: pizze con patate dal colore giallo fosforescente, classici tranci di margherita da un aspetto scialbo, pizze farcite con prodotti industriali, pizze misto margherita/caprese e per finire due supplì.

I consigli degli esperti

 

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Una delle regole base della pizza al taglio, spiega uno dei due romani è «Più alta, meno cotta; più bassa, più cotta». Ma la cosa più importante per la pizza romana è la friabilità «Una pizza ben lievitata non si deve sfaldare quando la mangi». Sul vassoio ci sono anche due supplì che l'esperto riconosce a prima occhiata come un prodotto da supermercato «Il vero supplì deve essere una sorpresa: croccante fuori, morbido dentro». Alla fine i due ragazzi hanno speso per 8 fette di pizza al trancio e due supplì ben 38 euro che fa quasi 3,5 al pezzo.

In poco tempo il video raggiunge più di 90 commenti. Uno dei follower concorda pienamente con i due autori del video "Questi locali turistici che sanno di lavorare così tanto alla fine lasciano perdere i dettagli". Ma c'è anche un utente che fa notare "Tra tutte le buone pizzerie di Roma proprio li dovevate andare?". Quello che conta è che l'obiettivo iniziale di riconoscere una pizza scadente sia stato raggiunto.

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