Il primo gennaio del 2023 è una data che i croati non dimenticheranno facilmente: proprio quel giorno il Paese ha adottato l’euro come moneta, mandando la kuna a fare compagnia alla lira e alle valute europee che sono state mandate in pensione. Ma da quel momento come sono cambiati i prezzi? Diamo un’occhiata al costo della spesa al supermercato in Croazia per poterlo scoprire.
Sono passati più di venti anni da quando l’euro è diventata la nostra moneta. Dopo un breve periodo di convivenza con la lira, la moneta unica è rimasta da sola e da allora i consumatori italiani hanno riscontrato un continuo aumento dei prezzi. Ma non è solo una sensazione: in due decenni, tra il 2002 ed il 2022, i prezzi sono cresciuti del 150%, mentre gli stipendi sono saliti solo del 50%. Ma un effetto simile si è manifestato anche in altri Paesi.
La crescita dei prezzi dopo il passaggio all’euro
La Croazia, come detto, ha adottato l’euro solo da poco tempo. Gli effetti positivi li conosciamo tutti (più facile spostarsi all’estero, maggiore trasparenza, più competitività per le imprese, scambi commerciali più semplici a livello continentale), ma sono stati evidenti anche quelli negativi. Solo pochi mesi dopo si sono registrati incrementi fino al 50% dei prezzi dei beni primari. Le conseguenze sono quindi state pesanti sia per i cittadini che per i turisti.
Va anche detto che il passaggio alla moneta unica si è verificato in un momento particolarmente sfortunato, con l’inflazione che viaggiava a ritmi mai visti prima. Ma poi, stando a quanto scritto su varie testate, c’è stata la condotta di alcuni produttori e di alcune catene commerciali che hanno approfittato del cambio di valuta per far crescere deliberatamente i prezzi. Fatto sta che oggi fare la spesa al supermercato in Croazia è decisamente più caro rispetto a qualche tempo fa
Quanto costa fare la spesa al supermercato in Croazia
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La conferma arriva direttamente dal web grazie al video postato su TikTok dai nomadi digitali Due Bighelloni. La coppia si trova in Croazia e ha bisogno di comprare qualcosa per incrementare le scorte nel loro camper. Per questo si recano presso il punto vendita di una nota catena locale di supermercati. E chi si aspetta di trovare in questi negozi dei prezzi più bassi rispetto a quelli italiani resterà parecchio deluso.
Si inizia con il reparto frutta e verdura. I pomodori costano 3,70 euro al chilo, le zucchine 2,99 euro, le pere e le mele 1,19 euro e le arance 1,85 euro. Spostandosi tra gli altri scaffali del supermercato in Croazia si possono trovare prodotti abbastanza cari. I barattoli di marmellata costano tra i quattro ed i cinque euro. Il pane costa 1,06 euro, mentre il caffè ha un prezzo di cinque euro a pacco. Le scatole dei cereali oscillano tra i quattro ed i cinque euro.
Lo scontrino finale: si spende di più in Italia o in Croazia?
L’olio è schizzato alle stelle anche in Croazia: 3,22 euro per la bottiglia di olio di semi e 7 euro per quello di oliva. La pasta delle migliori marche italiane costa 1,80 euro per mezzo chilo. La passata di pomodoro costa circa 2 euro, mentre il tonno addirittura sette euro. Il prezzo della carne macinata è di 3,86 euro. La confezione di prosciutto affettato da 90 grammi costa 2,86 euro, mentre la confezione da sei uova costa 1,99 euro.
I vasetti di yogurt costano meno di un euro e le bottiglie di latte sono prezzate 1,39 euro. Il formaggio spalmabile viene venduto a 2,65 euro ed il formaggio stagionato locale viene venduto a 22,56 euro al kg. Un pezzo di Parmigiano da 150 grammi costa 5,31 euro, mentre il Grana Padano ha un prezzo leggermente più basso. Per sei bottiglie di birra da mezzo litro servono 7,70 euro e la bottiglia d’acqua da un litro e mezzo costa 86 centesimi.
Per questa piccola spesa, che comprende anche le pappe per il cane e per il gatto, la coppia ha speso quasi 40 euro. Fare spesa in un supermercato in Croazia, dicono i due a fine video, costa più o meno quanto in Italia. In realtà, come fanno notare anche alcuni utenti nei commenti, ci sono diverse cose che hanno un prezzo decisamente superiore rispetto a quelli che si trovano nei negozi italiani. Ma va anche detto che tra i prodotti messi in carrello ce ne sono tanti importati: forse le loro versioni locali, se esistono, hanno un costo minore.