Perde la casa e comincia a vivere in aeroporto, la reazione del personale è da brividi: "Ecco cosa hanno fatto"

Purtroppo quando si ascoltano le notizie in radio o in tv o si leggono i titoli dei principali quotidiani e siti si scoprono notizie quasi sempre negative che fanno un po’ perdere la fiducia nel genere umano. Per fortuna ci sono anche delle storie che, pur partendo da una vicenda amara, ci fanno sapere che la gente di cuore esiste ancora: di sicuro rientrano in questa categoria gli uomini e le donne del personale che hanno aiutato un uomo che ha perso la casa e ha deciso di vivere in aeroporto.

La vita sa essere dura, ma offre anche dei meravigliosi momenti che non possono lasciare indifferenti. Lo dimostra la storia di Arnaldo, un signore di Bastiglia (piccolo comune in provincia di Modena) che oggi ha 83 anni. Dopo aver lavorato come consulente vinicolo, l'uomo è andato in pensione. Purtroppo l’assegno che percepisce ogni mese non gli consente di affrontare le spese, così dopo alcuni anni è costretto a lasciare la casa: l’affitto è troppo alto.

La disperazione ha portato un uomo a vivere in aeroporto

Nel giro di poco tempo Arnaldo si è ritrovato dall’avere un’abitazione a dover passare le sue giornate in strada. Una situazione terribilmente complicata che lo ha portato a decidere di andare a vivere in aeroporto. Le mura del Marconi di Bologna offrono un po’ di riparo all’uomo, che comunque non aveva più nulla e si ritrovava in una situazione disperata, covando una grande rabbia nei confronti del mondo intero.

La rabbia però ha ben presto lasciato spazio alla fiducia ed alla gratitudine. Arnaldo forse non si aspettava la grande dimostrazione di affetto ed empatia che tantissime persone gli hanno riservato. Tutto il personale dell’aeroporto non si è tirato indietro e ha offerto il suo contributo. Le hostess gli hanno garantito la colazione offrendogli il caffè. I piloti gli hanno tenuto compagnia raccontandogli i loro viaggi. Il titolare dell’edicola gli ha permesso di tenersi informato e di soddisfare la sua sete di lettura regalandogli il giornale.

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Arnaldo è andato a vivere in aeroporto dopo aver perso la casa. Fonte: Instagram

La generosità del personale e dei viaggiatori: “mi sono sentito a casa”

Ma non solo il personale si è dato da fare: anche i viaggiatori si sono dimostrati generosi con lui, con parole di conforto e con gesti più concreti che non l’hanno più fatto sentire solo. Grazie a questi interventi l’uomo si è ritrovato dal non avere nulla all’avere tutto quello che gli serviva per sopravvivere, dal cibo al sacco a pelo per ripararsi durante le ore notturne. Insomma, Arnaldo finalmente era riuscito a sentirsi a casa, anche se una casa non ce l’aveva.

Dopo otto mesi passati a vivere in aeroporto, l’uomo oggi vive in un albergo. In attesa che i servizi sociali gli trovino una soluzione definitiva, Arnaldo ora ha una stanza tutta per lui, ma di certo non può dimenticare chi gli ha dato una mano durante il suo periodo più difficile. Lo ha ammesso anche lui: ha dichiarato che viviamo in un mondo cinico, ma questa esperienza gli ha permesso di scoprire che in questo stesso mondo c’è tanta gente meravigliosa. Gente che gli resterà sempre nel cuore.

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