Puglia, l'incontro ravvicinato di un bagnante col vermocane a Torre Canne: i dettagli della piaga dell'estate

Una nuova piaga minaccia la tranquillità dei bagnanti in questa estate 2024. In questi giorni i media ne stanno parlando molto, mettendo in guardia non solo le persone che decidono di andare in vacanza in Puglia ed altre regioni del Meridione, ma parlando anche dei pericoli che possono nascere per l’ecosistema marino in generale. Il nemico numero uno è il vermocane: un turista ha avuto la sfortuna di incontrarne uno e lo mostra a tutti sui social network.

Nelle ultime settimane la sua presenza nei mari delle nostre regioni del Sud si sta facendo sempre più massiccia e minacciosa. Grazie al continuo riscaldamento delle acque, il vermocane, detto anche verme di fuoco, si sta diffondendo ad altissima velocità nelle coste vicino alla Puglia, alla Calabria, alla Campania ed alla Sicilia. Si può parlare di piaga perché questo anellide mette a repentaglio l’equilibrio dell’ecosistema marino, ma è una minaccia anche per i bagnanti.

Il vermocane: una piaga per i pescatori e per l’ecosistema marino

Si tratta di un verme marino carnivoro, particolarmente vorace e decisamente invasivo. Le acque del Mediterraneo stanno diventando sempre più calde e questa nuova condizione ha contribuito all’aumento della presenza di questo Hermodice Carunculata, più noto come vermocane. Il suo habitat naturale è rappresentato dai fondali rocciosi: fino a qualche anno fa si vedeva molto raramente, mentre oggi per i pescatori è diventato un grosso problema quotidiano.

Il vermocane infatti si nutre dei pesci che rimangono incagliati nelle loro reti. Un danno a livello economico, ma un danno anche a livello ambientale. La loro voracità è in grado di mettere a repentaglio l’integrità dell’ecosistema marino nel suo complesso. Si tratta di un problema talmente grave da aver costretto l’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale ad avviare un’attività di monitoraggio e ad elaborare dei modi per catturare l’animale infestante.

L’incontro del bagnante in Puglia: attenzione alle punture

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Ma, come detto, il vermocane può essere un pericolo anche per le persone. Purtroppo oggi si possono trovare anche vicino alla riva e non è così raro incontrarne uno: lo dimostra il video postato da un bagnante che se lo è ritrovato davanti. Il filmato ci permette di capire bene anche quali sono le caratteristiche del verme marino. L’animale in media ha una lunghezza compresa tra i venti ed i trenta centimetri, ma gli esemplari più grandi possono raggiungere anche il metro.

Il loro corpo è molto colorato ed è interamente ricoperto di setole ed aculei che contengono una sostanza urticante. Meglio starne alla larga: la loro puntura può creare fastidi anche importanti. L’infiammazione si scatena qualche minuto dopo essere stati punti. Se il contatto è avvenuto nelle parti del corpo in cui la pelle è più spessa, la sensazione che si prova è simile a quella che si percepisce quando si tocca l’ortica.

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Il vermocane, la piaga dell'estate 2024

Se invece si viene punti dove la pelle è più fine, il dolore diventa più acuto e persistente, con tanto di gonfiore ed intorpidimento della zona. Quando si viene a contatto con un vermocane sarebbe opportuno non grattare la parte interessata, che non dovrebbe neanche essere messa sotto l’acqua: si rischia di rompere le setole conficcate nella pelle e di peggiorare l’irritazione. Nei casi peggiori è meglio contattare un medico, che consiglierà l’utilizzo della pomata più adatta.

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