Italiano all'estero compra la mozzarella di Napoli ma quando legge l'etichetta nota un dettaglio inaspettato

Sono tantissimi gli italiani che, per lavoro, amore o semplice scelta di vita, hanno deciso di andare a vivere al di fuori dei confini nazionali. C’è una cosa che accomuna una gran parte degli emigrati tricolori: la nostalgia per i tipici sapori delle nostre regioni. Per questo spesso vanno nei supermercati alla ricerca di prodotti italiani come la squisita mozzarella di Napoli. Ma a volte si imbattono in vere e proprie fregature.

Per fortuna al giorno d’oggi i prodotti enogastronomici italiani si trovano praticamente dappertutto. Le nostre eccellenze sono amate in tutto il mondo: un enorme vanto e un buon afflusso di denaro per il nostro Bel Paese, ma anche un altissimo rischio di contraffazione. È un fenomeno molto più grande di quello che possiamo pensare: il falso made in Italy in campo alimentare vale addirittura più di 120 miliardi!

L’Italian sounding ed il finto Made in Italy: che danno per il nostro Paese

Molto spesso i contraffattori utilizzano il cosiddetto italian sounding: affibbiano a prodotti creati da filiere sconosciute dei nomi che, per assonanza, richiamano quelli delle nostre eccellenze, in modo da raggirare i consumatori più ingenui o meno preparati. Il Parmesan è forse uno degli esempi più conosciuti, ma solo restando in ambito caseario se ne possono fare tanti altri. Ma c’è anche chi riesce ad essere più spudorato, come colui che ha messo sul mercato questa mozzarella di Napoli.

Mirco è un italiano che, insieme alla sua famiglia, abita nelle Filippine. Tramite i social network ci racconta la sua vita in un Paese così lontano e così diverso dal nostro. Ogni tanto, però, la voglia di Italia si fa sentire. Per questo qualche volta va a mangiare una pizza dal suo amico italiano e altre volte va al supermercato a comprare prodotti importati dall’Italia. O, per meglio dire, che sembrano importati dall’Italia.

La spesa nelle Filippine, occhio alle etichette: lo strano caso della mozzarella di Napoli

Dopo aver fatto la spesa, pagando anche dei prezzi importanti, visto che gli articoli che arrivano dall’estero hanno dei costi maggiori, Mirco ha controllato con maggiore attenzione le etichette delle cose che ha comprato. Per quanto riguarda la bottiglia di vino ed il barattolo di pomodori pelati non ci sono problemi: sulle rispettive etichette c’è chiaramente scritto che sono stati prodotti in Italia. Qualche dubbio può sorgere per il Grana Padano.

Le perplessità sono dettate dalla presenza del marchio di un brand danese sulla confezione. In realtà si tratta solo del logo del distributore: il formaggio è stato realmente fatto in Italia. Le sorprese arrivano da prodotti insospettabili. Sull’etichetta incollata sul barattolo della più famosa crema spalmabile alla nocciola c’è scritto che il prodotto è stato importato dall’Australia e non dall’Italia. Sempre dall’Australia arrivano anche alcuni pacchi di pasta di un noto marchio italiano.

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Occhio all'etichetta quando si comprano prodotti italiani all'estero. Fonte: Facebook

Per avere la certezza che quella confezione arrivi dal Bel Paese si deve cercare sulla confezione la scritta Made in Italy. Ma il caso più clamoroso è quello della mozzarella di Napoli, che in realtà non è proprio campana. Sulla confezione domina la scritta mozzarella, seguita dallo slogan “tradizione italiana”, mentre in alto a sinistra c’è la scritta Napoli, che sembra essere il nome della marca. Peccato che in basso, in caratteri microscopici, ci sia la dicitura “prodotto in Spagna”. Ed il prezzo (4,60 euro) per 190 grammi è davvero troppo alto per quella che è una vera e propria fregatura.

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