Torino, negozio di abbigliamento propone una giornata di prova gratuita alla nuova commessa: la sua vendetta è virale

Una ragazza viene assunta per un giorno di prova come commessa in un negozio di abbigliamento a Torino. La proposta di lavoro è indecente e lei si vendica nel migliore dei modi. 

A molti sarà capitato di incappare in un'offerta di lavoro indecente. Specialmente online. Paghe da fame, orari impossibili, straordinari non pagati. Negli ultimi anni sono usciti numerosi articoli di giornale sulle condizioni scandalose in cui devono lavorare operai agricoli, camerieri e operatori call center con contratti fittizi.

Spesso e volentieri i datori di lavoro omettono dettagli che riguardano gli orari di lavoro e gli straordinari, e i dipendenti scoprono solo alla fine di essere stati fregati, quando ormai è troppo tardi. Altre volte i titolari sono chiari fin da subito, come nel caso di una ragazza assunta in prova presso un negozio di abbigliamento a Torino che ha pubblicato su Facebook la sua esperienza e la sua vendetta.

La prova in un negozio di abbigliamento

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La vendetta della commessa di un negozio di abbigliamento a Torino (fonte Facebook)

L'annuncio di lavoro riguarda un negozio di abbigliamento a Torino in cerca con urgenza di una commessa. L'offerta lavorativa comprende 45 ore a settimana, 6 giorni su 7, per soli 1.000 euro al mese. Ma non solo: durante le festività e il periodo dedicato ai saldi non si ha il giorno libero. Naturalmente le ore di straordinario non sono pagate. Voi cosa fareste? Il contratto sarebbe partito da settembre, ma fino ad allora la ragazza avrebbe dovuto lavorare in nero e, alcune volte, addirittura gratis.

Un giorno infrasettimanale, il titolare del negozio di abbigliamento ha contattato la ragazza e le ha proposto di lavorare GRATIS dalle 10:30 alle 19:30. A quel punto la nuova commessa ha deciso di prendersi la sua vendetta e dopo aver accettato tutte le condizioni assurde dell'offerta di lavoro non si è presentata al negozio il giorno di prova e ha pubblicato la sua denuncia sul gruppo Facebook intitolato "Basta annunci di lavoro generici o ambigui". «Ho deciso di prenderli in giro come hanno fatto loro con me», ha commentato la giovane.

Un lavoro come un altro

Di offerte di lavoro ai limiti della truffa e lo sfruttamento come questa ce ne sono anche troppe. Forse la causa sono le tasse troppo alte che costringono i titolari ad assumere dipendenti con proposte di lavoro ridicole e fuorilegge. Ogni giorno sul gruppo Facebook su cui è stato pubblicato il post della ragazza vengono condivise decine di proposte di lavoro assurde. L'unico modo per evitare di essere fregati da certe offerte lavorative è fare le dovute ricerche sull'azienda, anche se a volte chi è disoccupato si ritrova ad accettare qualsiasi proposta pur di pagare l'affitto.

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